Se l'orizzonte è quello preespresso dal pensiero l'uomo ha una piccolo e lieve autorealizzazione che avrà durata pari a quella del semplice viaggio.
Se l'orizzonte si diversifica positivamente o negativamente dal preconcetto, l'uomo avrà dei ricordi che andranno oltre alle sue aspettative ricadendo così nell'inaspettata e piacevole esperienza dell'inutilità di pianificare ciò che non si conosce.
Tratto da " L'Uomo Estremo" (Fredric vanShubart)
Pensandoci con attenzione, in effetti, ogni volta che scegliamo o fantastichiamo su una meta, abbiamo già in mente cosa vorremmo trovare o come ci piacerebbe che essa sia.
Forse così facendo, ci precludiamo degli aspetti che potrebbero rivelarsi molto interessanti privilegiandone altri, che potrebbero risultare invece banali.
Quindi è meglio sperare di trovare ciò che ci si aspetta, o non immaginare nulla cogliendo il maggior numero di esperienze possibili?
Pensandoci con attenzione, in effetti, ogni volta che scegliamo o fantastichiamo su una meta, abbiamo già in mente cosa vorremmo trovare o come ci piacerebbe che essa sia.
RispondiEliminaForse così facendo, ci precludiamo degli aspetti che potrebbero rivelarsi molto interessanti privilegiandone altri, che potrebbero risultare invece banali.
Quindi è meglio sperare di trovare ciò che ci si aspetta, o non immaginare nulla cogliendo il maggior numero di esperienze possibili?
..io preferirei.. immaginare ...nulla..!!!. e cercare di afferrare più cose possibili, fare più esperienze possibili...
RispondiEliminanon si rischia di prendere una delusione se non si trova ciò che ci si aspetta ,ed è imnvece tutto uno scoperta, una novità, un vivere coe vedere cose nuove.... arricchendoci
ciao ciao