martedì 21 aprile 2009

Viaggio senza meta


« Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»
«Dove andiamo?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare »

(Jack Kerouac - On the road)
Questo dialogo, tratto dal romanzo "On the road" di Kerouac, è per me molto significativo e può essere un utile spunto per una riflessione sul tema del viaggio: esprime il vero senso del viaggio, un viaggio senza una meta precisa, che è frutto di una tensione interiore, quella tensione che spinge verso un luogo sconosciuto, nuovo, lontano, misterioso...

Nel libro viene descritta una vita vissuta al massimo e non vincolata dalla routine della vita "normale".

Il viaggio viene qui inteso come una ricerca del piacere di vivere, alla ricerca di un posto, non ha importanza quale, in cui stare bene con se stessi. E' una caccia di nuove esperienze.

Capita anche a voi di sentire l'esigenza di non fermarsi fino a quando non si è arrivati?
Di essere giudati da questa forza misteriosa che ci spinge sempre più verso un qualcosa che ci rispecchi e realizzi veramente?

2 commenti:

  1. da Fau58
    e come si capisce che siamo arrivati? penso sia assurdo scoprire, in un viaggio senza meta, di essere arrivati, non ha senso
    Il viaggio senza meta non ha fine, è solo il tempo che te lo fa interrompere con la precisa convinzione però di riprenderlo appena puoi.
    La vita vissuta al massimo secondo me è non ha senso, non te la godi più come tale, diventa essa stessa una routine.
    Devono essere singole esperienze o singoli periodi vissuti al massimo per essere apprezzati come tali.

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  2. infatti il vero viaggio non ha fine, è proprio perchè non si ha mai la sensazione di essere arrivati che ci si sente spinti da questa forza misteriosa...spinti senza sapere dove, per quanto e nessun "nuovo arrivo" sembra ci rispecchi veramente

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