"Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario, deve essere strutturazione assolutamente personale alle nostre convinzioni."
Hermann Hesse
Ciò su cui mi porta a riflettere la frase di questo importante scrittore è il punto di vista del viaggiatore.
Viaggiare comporta sempre per lui un sacrificio o una rinuncia?
Può essere invece considerato un'opportunità?
Spot "Fà la cosa giusta!" 2010
14 anni fa
Due lati della stessa medaglia, no?
RispondiEliminaE' l'impossibilità (il sacrificio) che apre la possibilità ulteriore dell'opportunità.
Che ne pensi?
è la rinuncia del conosciuto per l'incerto che per molti è un blocco che impedisce di viaggiare.
RispondiEliminaIl viaggio, qualunque sia, deve essere libero da ogni vincolo e programma per essere una vera esperienza di vita e, pertanto, diventa anche un'opportunità
Un po' troppo ottimista, no?
RispondiEliminaCioé, Essere libero dai vincoli non è un sogno romantico?
Nel senso che comunque sia ci portiamo a dietro dei legami, siano essi anche solo i ricordi...
Il sacrificio è la non presenza data dai ricordi stessi per il ritorno ad un passato.
certo che ci portiamo i legami, purtroppo, e sono le valigie che appesantiscono i nostri viaggi
RispondiEliminameno ne portiamo e più siamo liberi di affrontare e accogliere le opportunità che il viaggio ci offre
comunque hai ragione, sono un romantico
se viaggiare deve comportare un sacrificio o una rinuncia non ne vale semplicemente la pena...viaggiare deve essere un piacevole opportunità!
RispondiEliminaNon dipende, secondo la vostra opinione, dalla motivazione che spinge a compiere tale viaggio, da quel che si ricerca...o da ciò da cui si fugge?
RispondiEliminaIl viaggio è davvero solo una rinuncia o, contrariamente, solo una piacevole opportunità?
Non potrebbero essere unite queste due visioni?