Robert L. Stevenson
Anche Stevenson esprime qui il concetto di viaggio come "viaggio senza meta", un viaggio che non ha come scopo un luogo preciso, senza fine e che trova sua vera e piena soddisfazione nell'atto stesso del muoversi.
Viaggiare è recarsi alla scoperta di nuovi mondi, nuove civiltà, nuovi costumi, volti....
Per alcune persone viaggiare è la vera espressione del vivere dell'essere umano, è un viaggiare che include al suo interno differenti motivazioni, differenti spinte, per la maggior parte delle volte non spiegabili.
Solitamente quando si incontra una persona in un luogo inconsueto, in viaggio appunto, la domanda tipica che le si rivolge è : lavoro o piacere?
ma il viaggio si riduce veramente solo a questi due ambiti?
da FAU58
RispondiEliminano, non è solo lavoro o piacere
per me è anche evasione dalla realtà, una fuga momentanea dal vivere quotidiano che ti logora, una parentesi importante per rigenerare lo spirito, uno stacco dal mondo per poter affrontare poi meglio il mondo stesso. Può anche essere il viaggio di un momento, un attimo solo tuo dove lasci tutto fuori.
Il granito appuntino sotto i piedi è la scossa che serve per lo stacco, è la spinta che ti obbliga ad abbandonare momentaneamente il tuo mondo altrimenti non serve a nulla il tuo viaggio.
Secondo me non servono nemmeno esperienze estreme, basta a volte una piccola nuova esperienza per sentirti appagato e ricaricato.
quindi, mi pare di capire che consideri il viaggio come necessario, fondamentale, indipendetemente dal luogo, basta che sia lontano dalla quotidianità, uno stacco?
RispondiEliminanon è possibile compiere, a tuo parere, un viaggio altrettanto utile e importante, nel quotidiano, senza necessariamente lasciare "tutto" fuori?
da Fau58
RispondiEliminaio rispondevo al quesito posto: il viaggio è solo lavoro o piacere?
per me c'è anche il tipo di viaggio che ho descritto e che richiede, per essere rigenerante, la necessità di staccarsi da tutto.
Non servono luoghi strani o particolari, basta la volontà di evadere veramente.